Oggi vi propongo un'altra autrice emergente che ho avuto il piacere di leggere e che si sta facendo strada nel panorama letterario a "suon di chitarra": Francesca Orelli, autrice del libro "Nelle mani della ribelle".
LA MIA INTERVISTA:
Ciao, Francesca, grazie di essere con noi. Domanda di rito: come ti descriveresti?
Ciao
Viviana e un saluto anche agli amici del tuo blog, mi fa molto
piacere essere qui con voi! Come mi descriverei...oddio, domanda di
non facile risposta, visto che molti mi considerano un pacco sorpresa
(ovvero sai quello che ti ritrovi all'esterno, ma non quello che ti
ritrovi dentro). Diciamo più semplicemente che sono una studentessa
universitaria di venticinque anni, con la passione per la lettura e
la scrittura, una rockettara sfegatata che pur di vedere i suoi idoli
è disposta a farsi anche viaggi di dieci ore, e da ultimo ma non
meno importante, una nomade con la valigia (quasi) sempre in mano ma
che è contenta solo quando si trova lontano dalla sua prig...ops,
dal suo nido domestico :).
2)
Sei una scrittrice. Da dove è nata questa tua passione?
È
nata un po' per caso e un po' perché lo desideravo...anche se non
me ne rendevo conto! Da piccola volevo fare l'archeologa e
specializzarmi in egittologia, anche perché ero letteralmente
affascinata dal mondo dei faraoni e dalla loro mitologia, e tenere
invece la scrittura più come un hobby. Ma con il trascorrere degli
anni la passione per l'archeologia è scemata mentre quella per la
scrittura è cresciuta di pari passo insieme a quella per il rock e
per i Gotthard, fino a quando non ho deciso di imbarcarmi in
quest'avventura.
3) Da poco hai pubblicato il tuo libro "Nelle mani della ribelle". E' il tuo primo lavoro? Ti va di descriverlo?
No,
è il mio secondo lavoro, ma primo romanzo lungo! E considerando che
generalmente ho poca pazienza nel portare avanti lavori “a lungo
termine” (maledizione al mio Ariete in Giove che mi fa fare queste
cose...poi non mi stupisco se tutte le volte è una litigata tra lui
e il mio Acquario, più riflessivo e paziente), sono fiera di essere
riuscita ad arrivare fino a questo risultato, che per me è già
importante e degno di nota. “Nelle mani della ribelle” racconta
la storia di una ragazza come noi, una disoccupata, che dopo essere
uscita da una relazione burrascosa con un uomo alcolizzato e
violento, decide di riprendere in mano la sua vita facendo qualcosa
che a qualcuno potrebbe sembrare un po' folle a prima vista:
rispondere ad un annuncio del management di una grossa rockband, che
su direttiva del bassista cerca esplicitamente un uomo per quel
posto. Leonardo “Leo” Jelmini infatti, oltre ad essere un uomo
affascinante e un bassista di talento, è anche insopportabilmente
maschilista, al punto da pensare che le donne “siano state
inventate” solo per chiedergli gli autografi e scaldargli il
letto. Ambra però, a dispetto di tutti i pregiudizi che sembrano
imperare nel mondo dei BlackShark, passa la durissima selezione e
alla fine viene assunta dal manager della band.
Ma
le prove per lei non finiscono qui: infatti, oltre che con le prime
reticenze dei colleghi, deve scontrarsi già dal primo giorno con Leo
e con i suoi pregiudizi. Molti di sicuro adesso penseranno: “di
sicuro che lascerà abbattere e scapperà alla prima occasione...”.
Niente
di più sbagliato! Ambra infatti, oltre a non essere decisamente
l'ultima arrivata nel suo campo, è anche una donna forte e dotata di
un'energia incredibile, al punto che non solo non si lascia
abbattere, ma grazie anche alle sue capacità e alla sua grinta
riesce a conquistare in poco tempo la fiducia e la stima dei suoi
colleghi di lavoro...e oltre a ciò, non solo ribatte agli attacchi
continui del “suo” bassista, arrivando addirittura a spiazzarlo
con certe uscire, ma lo porterà talmente all'esasperazione che Leo
giocherà una carta che non si aspettava, e che la porrà di fronte
ad una scelta non facile.
4) Ambra e Leo sono i protagonisti della storia. In che modo sono nati questi personaggi? Ti sei ispirata a qualcuno in particolare?
I
personaggi in sé sono nati da un'idea...che non sapevo nemmeno se
poteva funzionare o meno! Visto che generalmente nei romanzi rosa
scritti da autrici americane e inglesi, cosa che mi fa sempre un po'
arrabbiare, davanti ad un maschilista la protagonista femminile ha
sempre quell'abitudine schifida di soccombere o di piangere, mi
sono
detta “già, con una mezza cartuccia succede questo, ma se gli
affianco una vera donna cosa capiterà?”.
Detto
fatto, ho immaginato una ragazza con non solo l'aspetto, ma anche la
forza di una tigre, un carattere appassionato e che rispondesse
anche a tono ai commenti sciovinisti, fino al punto da rasentare
quasi l'offesa. Pensavo che succedesse di tutto, dagli insulti
continui fino alle “vie di fatto”, ma mai avrei immaginato che,
poco dopo la metà del romanzo, il mio protagonista ne fosse
talmente incuriosito da...e qui mi fermo, perché sennò racconto
troppo alle nostre lettrici.
5) Ho avuto il piacere di leggere il tuo libro e devo dire che mi ha colpito questo tuo voler sottolineare la forza di una donna che, a volte, può vincere i pregiudizi maschili. Come mai hai toccato un tema simile? Ti è mai capitato di incontrare una persona come Leo nella tua vita?
Il
perché è subito detto: nonostante i progressi che abbiamo fatto
nel campo della scienza e della tecnica, purtroppo il nostro è
ancora un mondo piuttosto “maschilista” a livello di mentalità,
ma nel mio canton Ticino, soprattutto nei campi dominati fino agli
anni 70 dagli uomini, la situazione è a dir poco problematica.
Certo, grazie alle nuove leggi la donna di adesso può scegliere di
diventare mamma senza per forza di cose temere di perdere il posto
di lavoro (prima invece succedeva il contrario, ovvero anziché al
congedo maternità, si andava incontro al licenziamento istantaneo),
ma ancora oggi riceve 2000 franchi (circa 1500 euro) di stipendio in
meno rispetto all'uomo, e nonostante siano anni che i sindacati e
certi partiti politici lo denuncino, nei fatti non si è ancora
concluso nulla per migliorare la situazione. Inoltre, a differenza
dell'Italia, non c'è nemmeno una legge precisa né centri di
accoglienza per le vittime di stalking, pertanto in caso di violenza
domestica le donne ticinesi sono meno tutelate rispetto a quelle
italiane e a quelle europee in genere (anche per questo ho deciso di
soffermarmi a parlare nei dettagli della violenza subita da Ambra e
del fatto che dopo una
prima
fase di “stasi”, la mia protagonista abbia deciso di riprendere
in mano le redini della sua vita e di ricostruirsi un'esistenza.
Invece nel mondo attuale, e nel canton Ticino, capita spesso che le
vittime rimangano in silenzio, si addossino tutte le colpe e
arrivino anche a gesti estremi come il suicidio). Non da ultimo, e
qui spezzo anche una lancia a favore della situazione italiana,
soprattutto di quelle donne che sono state e sono tuttora vittime di
violenze, personalmente trovo che sia scandaloso che al giorno
d'oggi, e nel nostro “iper avanzato a livello tecnologico e
scientifico” 2013 poi, le donne vengano ancora uccise, picchiate o
violate sia a livello psicologico che fisico da ex, mariti,
fidanzati, compagni e via discorrendo, solo perché hanno deciso di
dire basta ad un rapporto che le distrugge e di uscire fuori dal
“cerchio del vizio” per rifarsi una vita migliore. Dall'inizio
del nuovo anno sono già stati commessi più di cento femmicidi in
tutta Italia, e quello che mi auguro, ma veramente mi auguro con
tutto il cuore, è che questo numero vergognoso inizi per davvero a
calare fino ad azzerarsi del tutto.
“Nelle
mani della ribelle” quindi, oltre ad essere una storia d'amore
molto controcorrente, è la storia di una donna, una donna come noi,
con i suoi progetti, il suo carattere, le sue ambizioni, i suoi
problemi, la sua vita, tutt'altro che perfetta nel quotidiano, che
vuole essere anche un esempio, una rivincita ed anche un silenzioso
grido di giustizia, per tutte quelle donne che hanno paura di
denunciare il loro aggressore (e Ambra con il suo ex lo fa), che
subiscono in silenzio tra le mura della loro stessa casa, che dopo
essere uscite da un rapporto disastroso hanno paura (o non hanno il
coraggio) di riprendere in mano la loro vita, fino al punto da cadere
in depressione e anche da morirne.
Per
quanto riguarda il personaggio di Leonardo, sì, mi è già capitato
di incontrare una persona che come atteggiamento era tale e quale a
lui, ma a differenza del mio bassista lo dimostrava meno con le
parole sferzanti e più con i fatti...dato che frequentavamo
entrambi l'ambiente dei concerti rock, all'inizio me la sono
studiata a debita distanza per vedere che tipo fosse e se valeva la
pena “rimanere sua fan”, anche perché nonostante il suo
evidente maschilismo aveva anche delle qualità (e molte le ho fatte
anche mie, soprattutto per quanto riguarda il modo di affrontare il
mio “mestiere di scrivere” e di rapportarmi con i promoter, i
giornalisti, il pubblico e in generale tutto l'Universo che ruota
attorno ad ogni artista, piccolo, grande o medio che sia), anche se
debitamente nascoste, ma quando ho visto che oltre a trattare le
donne in un modo che non mi piaceva nemmeno un po', era anche una
persona vigliacca e che preferiva rifuggire i problemi anziché
affrontarli di petto, me ne sono allontanata. Come Ambra infatti mi
piace avere a che fare con le persone e interagire al loro fianco e
con loro, e questo indipendentemente dal fatto che facciano o meno
parte della cerchia dei miei amici più cari, ma i vigliacchi non li
digerisco né tanto meno mi piacciono.
6) Quanto c'è di te in Ambra?
Poco
o nulla...troppo aggressiva anche se l'ammiro per il suo modo di
rapportarsi con Leo e con gli altri (magari fossi così tosta anch'io
nella vita di tutti i giorni!). Personalmente mi sento molto più
vicina a Fiona, la sua migliore amica, una studentessa universitaria
più tranquilla e riflessiva, e a Melina, l'altra sua amica nonché
fidanzata del chitarrista, che benché somigliante nei modi e in
parte nel carattere, è meno aggressiva di Ambra.
- Sei giovanissima, eppure corri come un treno! So che sei una persona attiva e ti dai da fare. Quali sono i tuoi progetti futuri?Un calendario pieno di presentazioni, un'intervista con Rete Tre, la partecipazione al festival “TriesteRIParte” insieme ad altri artisti italiani e stranieri, il pre sequel di “Nelle mani della ribelle” (dove incontreremo un'altra coppia rock, anche se più tranquilla del duo Leo-Ambra), procurare altri libri per il mio “malefico” boss, riuscire a tenere in modo efficiente il mio neonato blog dedicato agli eventi in Ticino e la pubblicazione di un altro libro...ma stavolta nei panni “dell'altra parte della barricata”!
8) Se dovessi scegliere una citazione letteraria che ti possa descrivere, quale sarebbe?
Non
è proprio “letteraria” al 100%, ma io sento molto mio il
proverbio “Acqua cheta scava i ponti”...ed è vero, anche perché
ad un primo impatto sembro un tipo tranquillo e che non dà problemi,
ma poi andando sotto la superficie si scopre che sono molto
determinata, vulcanica, insistente...al punto che la maggior parte
delle cose che volevo, le ho ottenute senza fare tanti clamori!
Questo bellissimo libro narra le vicende di Ambra, una ragazza forte e intelligente, che nonostante le sue brutte esperienze amorose passate, decide di reagire e buttarsi a capofitto sul lavoro. E' qui che conosce Leo, musicista bello ma misogino, conosciuto per la sua fama di seduttore crudele. Riuscirà Ambra a farsi valere?
Ciò che mi ha colpito davvero tanto, come ho accennato nell'intervista, è la forza femminile che traspare in tutto il romanzo e che regala una marcia in più a questo piacevole libro. Il linguaggio è molto scorrevole, Francesca riesce a catturare il lettore fin dalla prima pagina.
Ambra è agguerrita più che mai e mi ha reso subito orgogliosa di far parte della categoria femminile! Leo invece è il classico tipo che una donna non vorrebbe mai incontrare dinanzi a sè, troppo pieno di pregiudizi e false idee che lo renderanno volutamente antipatico agli occhi del lettore. Confesso che qualche volta, leggendo le sue frasi, ho sospirato scocciata: "Ma come può essere così ottuso???" Ma credo che questo sia stato il preciso intento di Francesca, anche perchè il personaggio, alla fine del libro, maturerà in meglio. Mi sarebbe piaciuto vedere un po' più di dispetti da parte di Ambra, per una mia mera soddisfazione, ma direi che riesce benissimo a tenergli testa!
Una caratteristica di Francesca, che si evince dal romanzo, è la sua forte passione per la musica e devo dire che riesce a trasmetterla bene anche ai suoi lettori.
Che aggiungere, allora? Acquistate il libro e scoprirete il mondo di Ambra e Leo! Buona lettura a tutti voi ^_^